Il volo in aliante
Una Grande ala silenziosa fende il vento come un'ombra, avanzando lentissima contro la delicata striatura di una nube. E' quasi senza corpo, ma ampissima, modulata e rastremata come un'ala di una rondine. Fluttua lentamente quasi con abbandono e vira con eleganza ineguagliabile. Nessuna forza di alcun motore la sostiene, eppure non perde mai quota e scivola via attraverso il cielo come portata da misteriose falde d'aria.
Lassu' il pilota di aliante, chiuso nel breve spazio di una carlinga incorporata nell'ala e senza motore, ora sembra intento alla natura del terreno sottostante, ora sembra ascoltare ad occhi socchiusi il fruscio delle ali, lieve come un soffio vola sensibilmente, quasi cercando occulte forze portanti. L'esperienza gli dice che il vento, rilanciato da quel pendio laggiu', sollevera' il suo alato gioiello, leggerissimo, mentre al di la del crinale succede l'opposto.
Allora si abbandona nell'aria favorevole, sceglie quella distesa arida e soleggiata che manda riverberi tiepidi e ascendenti. Poi con leggera manovra vaga, tasteggiando, alla ricerca di leggere correnti ascensionali ed ha l'impressione di galleggiare al vertice di invisibili bolle d'aria.
Ogni tanto, con un solo occhio, guarda gli strumenti, uno dei quali indica con precisione la velocita' di maggior sostentamento, un altro la quota ed un terzo le minime variazioni di salita e discesa. Cosi, poco a poco, scala l'altezza, metro dopo metro, e raggiunge il margine di alcune nubi. Egli sa che intorno alle nubi in formazione esistono correnti ascensionali: allora vi immerge le ali sottili e si fa portare su, sempre piu' in alto, con la gioia di chi dona con intelligenza le forze straordinarie della natura.
Intanto attraversa nuovi cieli, navigando nella direzione da lui voluta, sostituendo al ritmo potente del motore il palpito di quel soffio d'aria che lo sostiene.